Il mio primo Codice
nasce nel 2004
a livello puramente embrionale
Una vita raddoppiata non sdoppiata, questa la nuova strada di Fabrizio Trentin, manager eclettico e versatile che arricchisce il suo mondo con tele nate nei ritagli di tempo, esigenza sempre più pressante del suo quotidiano.
L’ispirazione di Fabrizio Trentin affonda nella ricerca di un simbolo identificativo, ricerca certamente influenzata dalla sua attività professionale.
Appare così nelle sue opere il codice a barre come elemento organizzatore e dialettico con l’apparente caos della materia. Ma è solo un primo passaggio; dapprima lentamente per poi esplodere, si fa strada l’amara scoperta di un simbolo ubiquitario presente, in un futuro ormai prossimo, anche su ognuno di noi che viviamo in una società completamente codificata, in cui l’individualità è ridotta a numero. Basti pensare ai rischi potenziali, già oggetto di riflessione, dell’uso di tecniche biometriche in grado di generare “codici a barre corporei”.L’uomo della strada pare non accorgersene, non avere la consapevolezza di quello che sta accadendo. Nel mondo dei numeri e delle operazioni ecco emergere la sua solitudine interpretata e cristallizzata da una serie di algoritmi.